Disperazione, follia, angoscia: benvenuti in Moons of Madness, un titolo che vi cambierà per sempre.

  • Nome completo – Moons of Madness
  • Piattaforme –  PS4, Xbox One, Microsoft Windows
  • Developer  Rock Pocket Games, Dreamloop Games
  • Publisher – Funcom
  • Distribuzione – Digitale/Retail
  • Data di uscita – 22 Ottobre 2019
  • Genere – Horror, Avventura
  • Versione testata – PS4

Da un’idea coraggiosa ed ispirata di  Rock Pocket Games, Moons of Madness è un titolo che fa ruotare attorno a sé le tematiche dell’orrore di H.P. Lovecraft, genio indiscusso della narrativa di settore. Un’avventura che, in circa otto ore di gameplay, riesce ad affrontare e ad esaurire fedelmente tutti i temi a Lovecraft stesso più cari – creature tentacolari, Necronomicon, Grandi Antichi, l’influenza della Follia sull’essere umano – condendo però il tutto con elementi freschi e decisamente attuali, come l’uomo sulla Luna, la conquista di Marte… e la difficoltà nell’affrontare le proprie paure.

Esplorando il subconscio

Perfettamente in linea con gli standard del genere, Moons of Madness avrà un inizio piuttosto tranquillo, a tratti monotono – ma mai noioso. Vestiremo i panni di Shane Newhart, ingegnere specializzato ed incaricato di indagare su alcuni malfunzionamenti dell’Invictus, stazione spaziale situata nei pressi di Marte. Sin dalle prime battute ci troveremo a dover interagire con l’ambiente per comprendere il da farsi – in breve, ci toccherò indagare sui  sopracitati guasti, in attesa che la nave spaziale Cyrano ci raggiunga per portare sul pianeta rosso una nuova squadra: il tutto sotto lo sguardo attento dell’azienda per la quale lavoriamo, la Manticore-Orochi. Dopo circa due ore di gameplay in cui ci verrà chiesto di eseguire normali azioni di manutenzione il mondo di gioco andrà a delinearsi – improvviso e terrificante. Quest’ultimo è racchiuso in due sole zone, ovvero l’interno e l’esterno della base, ma verso le battute finali si andranno ad aggiungere delle realtà parallele, permeate da un misticismo proprio del mondo onirico – e indissolubilmente legato alla storia del protagonista ed al rapporto (problematico) con sua madre, personaggio chiave attorno al quale si muovono le vicende del titolo. La presenza di Lovecraft è quasi pressante, i continui rimandi agli elementi della sua produzione sono continui e impetuosi e avvolgeranno il giocatore sin da subito – ciò non esclude, comunque, la piena fruibilità del titolo anche a coloro che non sono avvezzi all’argomento. Con due possibili finali, la storia di Moons of Madness procede in maniera molto lineare e sicuramente satura di colpi di scena – con molta probabilità capirete il senso dietro le azioni del protagonista solo alla fine della partita. Il quantitativo di jumpscare è basso, ma inserito in modo tale da mantenere alta l’attenzione del giocatore, riuscendo nell’arduo compito di non banalizzarne la funzione – è una storia che va vissuta, poiché l’orrore provato non è tanto scaturito dalla presenza di elementi mostruosi, ma dalla verità celata dietro la trama.

Comprendere l’universo

Il gameplay di Moons of Madness si basa sull’esplorazione libera dei vari scenari seguita immediatamente dalla risoluzione di un puzzle ambientale che permetterà di proseguire con la storia. Un aspetto problematico del titolo è sicuramente la presenza del Biometro, un dispositivo che come una bussola guiderà precisamente il giocatore conducendolo esattamente dove necessita di andare, senza alcun indugio, e dunque limitando le possibilità di smarrire la strada. Per gli appassionati del genere potrebbe risultare in una semplificazione troppo marcata con conseguimento abbattimento del limite di sfida, per i neofiti del genere – o per i giocatori horror casual – tale strumento sarà non solo utilissimo ma permetterà anche di mantenere alta la curva d’attenzione: con una longevità di circa otto ore, sarà possibile finire il titolo in una sola run senza avvertire la stanchezza (ciò è possibile anche grazie alla presenza di una riduzione della motion sickness dovuta agli sbalzi continui della telecamera). Elemento che va a potenziare il fattore ansia del titolo è sicuramente l’indicatore dell’ossigeno, che minaccerà di calare bruscamente – soprattutto dopo uno dei diversi jumpscare di cui è disseminato il titolo, verosimilmente compatibile all’aumento dei battiti cardiaci di Shane, dunque alla necessità di consumare più ossigeno per regolarizzare l’aritmia. La difficoltà degli enigmi ha un andamento incrementale – man mano che vi avvicinerete alla fine della storia l’ambiente risulterà più aggressivo, e i nemici dapprima estranei allo scenario faranno di tutto pur di eliminarvi.

Folle melodia

Il comparto tecnico di Moons of Madness farebbe rabbrividire i titoli horror più conosciuti, poiché presenta una cura nella resa grafica decisamente oltre lo standard qualitativo del genere – texture molto curate, ambienti di gioco ricchi di particolari, un buon livello di profondità e resa degli agenti atmosferici sicuramente apprezzabile, il tutto in una commistione che rende il titolo godibilissimo e per nulla trascurato. La colonna sonora scandisce le varie scene e la regia fa il resto del lavoro: il taglio quasi cinematografico fa alzare di molto l’asticella della valutazione e ci fa rendere conto che l’intento degli autori era quello di raccontare una storia, penetrando nella psicologia del giocatore e servendosi dunque di escamotage tecnici ad hoc per l’intento.

Commento finale

Moons of Madness è un titolo pensato per penetrare nella psicologia del giocatore e spaventarlo attraverso una trama oscura e complessa, un titolo che quasi si discosta dai classici giochi horror per approdare su un genere ibrido – adatto agli amanti di Lovecraft, ma anche ai neofiti del genere. 

VOTO 7.5

 

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