Ghost of Tsushisima si svela attraverso una presentazione con molte incertezze

E’ stato finalmente svelato ieri notte, con uno State of Play speciale, il primo vero gameplay di Ghost of Tsushima, l’attesa esclusiva per PlayStation 4 sviluppata da Sucker Punch.

Una produzione che ha più di un motivo per essere molto importante: oltre ad essere l’ultima esclusiva dell’ammiraglia Sony prima di PlayStation 5, si tratta anche di una titolo che potrebbe dare una spinta sensibile al curriculum di un team di sviluppo ancora in cerca di una svolta autoriale importante che possa differenziarlo dagli altri studi della cerchia first party di Sony.

La presentazione, dalla durata di circa 18 minuti, ha cercato di svelarci alcuni degli aspetti principali che caratterizzano Ghost of Tsushima, ambientato sull’omonima isola durante l’invasione dei Mongoli.

Una presentazione molto concentrata sull’impatto della direzione artistica, che propone delle atmosfere dal sapore quasi onirico, con una gradevolissima alternanza di colori che regala scorci visivi di grande impatto. Motivo per il quale lo sviluppatore ha ben pensato di valorizzarne l’impatto scenico con l’implementazione di una modalità foto e un filtro bianco e nero ispirato proprio alle leggendarie pellicole del cinema giapponese di Kurosawa.

Dal canto suo Sucker Punch non ha mai fatto tesoro di aver utilizzato il cinema del regista giapponese come fonte d’ispirazione principale. Ogni inquadratura, così come la scelta di spostare la visuale a cavallo ravvicinata per offrire uno stile più cinematografico delle cavalcate dimostra quanto l’obiettivo della produzione sia proprio quello proporre una grande avventura dalle grandi connotazioni cinematiche.

Qualche ombra permane invece dal punto di vista del gameplay, la cui struttura open world recupera a grandi linee tutti i principali elementi del genere, con gli indicatori per la navigazione mescolati direttamente all’ambiente, con il vento a fungere da “bussola” per gli obiettivi. Tutto sembra sempre a favore di un’esperienza dal grande taglio cinematografico, ed è forse quello il grande problema di questa presentazione: l’aver spostato l’attenzione sul comparto grafico e artistico, dando uno spazio marginale ad un combat system apparentemente lontano da qualsiasi tecnicismo, ma studiato per ricalcare la formula dei free flow system vista nella serie di Batman Arkham, quindi basato su un sistema di attacco e parata con la spada, ma in maniera quasi automatizzata.

Il problema è che il combat system, parte integrante di una produzione del genere, resta ancora troppo vago. ma sembra evidente che al giocatore sarà offerta la possibilità di adottare uno stile di combattimento orientato all’azione pura sulla via del Samurai, oppure del Ninja con gadget specifici per confondere i nemici e muoversi silenziosamente.

Non manca anche un sistema di personalizzazione e addirittura un crafting, mentre sembrano del tutto assenti i livelli di crescita tradizionali, ma anche qui è presto per sbilanciarsi.

Insomma, almeno per ora Ghost of Tsushima non sembra essere la produzione sorprendente in cui forse alcuni speravano, ma sembra avere tutte le connotazioni dei più moderni e popolari giochi open world in circolazione, con la differenza di essere coadiuvato da una direzione artistica e registica decisamente più ricercata.

Una presentazione ancora troppo risicata, che continua a lasciarci alcuni dubbi, considerando l’imminente release prevista per il 17 luglio.

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